ANNI 50

Gli inizi

Tutto comincia quando agli inizi degli anni 50 i coniugi (miei nonni) Marino Barani e Gina acquistano un piccolo appezzamento di terreno nei pressi del castello di Vigoleno. Inizialmente i nonni decidono di costruire su parte di quel terreno una piccola casa indipendente (che poi verrà ampliata nel tempo fino a raggiungere lo stato attuale).

Nel restante terreno adiacente la casa, il nonno consapevole delle qualità ottimali e particolari del suolo (calcareo) e dell’esposizione solare principalmente a sud (ideale per la viticoltura) inizia l’attività di vivaista (recuperando marze da vitigni autoctoni pregiati del luogo per poi rivendere le barbatelle ai viticoltori della zona).

Per continuare ad avere marze di qualità ha impiantato il suo primo vigneto con le varietà locali più pregiate e richieste dell’epoca. Il destino, favorito dalle necessità lavorative e dalle intuizioni di Marino ha fatto si che ne scaturisse un vino dalle peculiarità uniche e speciali.

Visto il successo del suo vino passa da vivaista a viticoltore, vendendo così direttamente il vino in azienda fino ai primi anni del 2000.

Nonni Barani
OGGI

La tradizione continua

Stefano Barani

Attualmente l’azienda è condotta dal nipote Stefano Barani e parte di quei vigneti storici sono stati conservati e sono ancora utilizzati e visibili.
L’uva prodotta dai quattro ettari di vigneti, di cui è composta l’azienda, viene selezionata e raccolta a mano, in piccole cassette, per garantire la massima qualità.
Sono presenti varietà DOC di uve quali: Ortrugo, Barbera, Croatina (detta Bonarda), Sauvignon Blanc e l’antica Santa Maria.

A partire dal 2022 l’azienda ha iniziato la sua riconversione ai metodi di produzione biologici.

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