ANNI 50

Gli inizi

Tutto comincia quando agli inizi degli anni 50 i coniugi (miei nonni) Marino Barani e Gina acquistano un piccolo appezzamento di terreno nei pressi del castello di Vigoleno. Inizialmente i nonni decidono di costruire su parte di quel terreno una piccola casa indipendente (che poi verrà ampliata nel tempo fino a raggiungere lo stato attuale).

Nel restante terreno adiacente la casa, il nonno consapevole delle qualità ottimali e particolari del suolo (calcareo) e dell’esposizione solare principalmente a sud (ideale per la viticoltura) inizia l’attività di vivaista (recuperando marze da vitigni autoctoni pregiati del luogo per poi rivendere le barbatelle ai viticoltori della zona).

Per continuare ad avere marze di qualità ha impiantato il suo primo vigneto con le varietà locali più pregiate e richieste dell’epoca. Il destino, favorito dalle necessità lavorative e dalle intuizioni di Marino ha fatto si che ne scaturisse un vino dalle peculiarità uniche e speciali.

Visto il successo del suo vino passa da vivaista a viticoltore, vendendo così direttamente il vino in azienda.

OGGI

La tradizione continua

L’azienda proprio come negli anni ’50, è gestita interamente dalla famiglia che custodisce e protegge gelosamente i vigneti più anziani.

Momento particolarmente sentito e di aggregazione è quello della vendemmia, che come da tradizione, è eseguita a mano esclusivamente dai parenti più stretti.

L’uva prodotta dai circa tre ettari di vigneto di cui è composta l’azienda, viene selezionata e raccolta a mano in piccole cassette, per garantire la massima qualità. Particolare attenzione viene data alle antiche uve autoctone Santa Maria e Melara, utilizzate per la creazione del nostro vino più pregiato: il “Santa Maria”.

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